giovedì 12 aprile 2012

B4A Passo della Sentinella e la storia della strada-argine


Intervista "tecnica"a Palmerino Faratro, presidente dell'Asef (Associazione Settore Edilizio Fiumicino)

Il Faro on line - Ogni giorno ci troviamo a scrivere dei B4a, uno degli argomenti più caldi di Fiumicino perché riguarda la possibilità di costruire all'Isola Sacra e nel contempo il caso del canone Ici già pagato da alcuni proprietari di lotti come se fossero edificabili quando invece sono sottoposti a vincolo. Ma la questione è più ampia. Coinvolge le case già costruite sulla quali pende la spada di Damocle della cosiddetta "abitabilità", e riguarda anche i residenti di Passo della Sentinella, coinvolti nel discorso generale della nuova strada argine che consentirebbe lo sblocco della situazione. Si è detto e si è scritto di tutto, spesso anche in maniera confusa.

Siamo andati a intervistare il presidente dell'Asef (Associazione Settore Edilizio Fiumicino) Palmerino Faratro, in quanto certamente "tecnico" della materia, impegnato in prima persona con la sua associazione per la risoluzione del problema, e non un politico, dunque senza interesse a proporre una realtà fatta di... promesse elettorali. E allora cerchiamo di mettere i puntini sulle "i" a proposito di Passo della Sentinella, da tutti evocata, da tutti nominata, ma sulla quale finora nessuno ha messo la lente d'ingrandimento.

Procediamo per punti e iniziamo dalla famosa strada-argine: è corretto chiamarla così?

"Non proprio - spiega Faratro -. Tecnicamente si deve parlare di "rilevato", cioè di un dosso sterrato alto circa 1 metro e 80 e largo circa 10 metri (che nella cartina che proponiamo in foto è segnato in rosso e indicato dalla freccia arancione, ndr) fatto con materiali idonei, materiali di cava. Questo argine sarà collaudato dall'Autorità di bacino così com'è, semplicemente come protezione rispetto a un'eventuale esondazione. Fatto questo, il rischio idraulico decade, e i B4a si sbloccano, o meglio si svincola il cosiddetto R4. Il concetto, comunque, è lo stesso: si supera lo stallo attuale".

E allora perché si parla tanto di "strada"?

Perché in un secondo momento quello sterrato può essere asfaltato e trasformato in una vera e propria strada, con tanto di luci, segnaletica, ecc. ecc. Ma è un'altra cosa, da fare dopo, che non c'entra nulla col concetto di sicurezza né con lo sblocco della situazione attuale."

Un argine dunque. E sarebbe l'unico esistente?

Anche qui va sfatato un mito, e cioè quello che questo nuovo argine sarebbe quello che, in teoria, potrebbe aggravare la situazione idraulica di Passo della Sentinella. Non è così. Passo della Sentinella ha già un argine nella parte interna (indicato nella cartina dalla freccia blu), praticamente a ridosso delle case, alto più o meno un metro e 80 e molto largo. Per essere chiari, se ci fosse l'esondazione è quello l'argine che bloccherebbe l'acqua a Passo della Sentinella, e non quello che si andrebbe a costruire molto più lontano e che invece serve per risolvere la situazione edilizia".

Ma dalle voci che arrivano al nostro giornale i residenti di Passo della Sentinella, pur consci dei rischi, non vorrebbero andare via di lì. Almeno non tutti...

"Cominciamo col dire - spiega Faratro - che è giusto mettersi a un tavolo con loro e spiegare la situazione trovando insieme delle soluzioni; ogni imposizione sarebbe sbagliata. Detto questo, tecnicamente l'unica vera soluzione per evitare rischi a Passo della Sentinella sarebbe la costruzione di una banchina, Né più né meno come quella che vediamo al Porto Canale; solo che per fare la banchina bisognerebbe comunque eliminare la prima fila di case.... Questo è bene che si dica. I nostri tecnici sono comunque a disposizione di chiunque voglia avere chiarimenti, confrontarsi, chiedere spiegazioni. Sia di Passo della Sentinella sia di qualunque altra zona di Fiumicino. Siamo qui, e - ripeto - a disposizione".

Perché si è detto in alcuni articoli che il problema tecnicamente è risolto se invece è ancora tutto fermo?

"Tecnicamente risolto" vuol dire questo: con il nuovo Piano Casa alcune cose che prima dovevano passare al vaglio della Regione per l'approvazione sono diventate di competenza del Comune. Per cui, una volta fatto l'argine (come da progetto che mostriamo in foto, ndr) il Comune - se vuole - potrà rilasciare le licenze edilizie e potrà dare definitivamente l'abitabilità a quelle costruzioni già esistenti ma ancora prive di questo certificato.

Capito. Ma i tempi?

Se a maggio partissero i lavori per il "rilevato" - e adesso sappiamo di cosa parliamo quando diciamo "rilevato", o strada argine che dir si voglia - per l'autunno potrebbe essere fatto il collaudo, e immediatamente dopo tutto sarebbe sbloccato.

Dunque ora cosa manca?
Ora manca solo la volontà politica. Quella regionale di far partire i lavori e quella comunale di seguire che tutto proceda. Ad oggi - conclude Faratro - studiate tutte le soluzioni tecniche, manca solo la volontà politica di applicarle".

Angelo Perfetti




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